Nella determinazione della postura che il soggetto assume entrano in gioco numerosi fattori di tipo strutturale ma rivestono una grossa importanza fattori di tipo metabolico e soprattutto psichico, pertanto nello studio della postura non si possono trascurare questi aspetti non strumentali ma bisogna considerare il soggetto da un punto di vista globale. La postura di un soggetto non è da intendersi solo come la posizione del corpo nello spazio, bensì ha un valore più profondo poiché è una via di comunicazione extravertebrale dell’organismo che manifesta l’integrazione che riesce a trovare in ciò che lo circonda.Lo studio della postura quindi ci può fornire delle indicazioni preziose sul paziente e sulla sua patologia in quel determinato momento della vita. Lo scopo della posturologia è la diagnosi e la terapia delle disfunzioni del sistema posturale sulla base di un modello diagnostico globale che consente di correlare e integrare le valutazioni cliniche specifiche quali quella neurologica, oculistica, ortopedica, fisiatrica, odontoiatrica, ecc.Indicazioni: patologie specifiche del piede, patologie ortopediche dell’apparato locomotore, patologie specifiche della colonna vertebrale, patologie odontoiatriche e dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare).
L’osteopatia è un insieme di tecniche non convenzionali volte al trattamento di disfunzioni fisiologiche attraverso un particolare tipo di manipolazione detta manipolazione osteopatica. Lo scopo dell’osteopatia è quello di riportare una situazione non fisiologica entro dei limiti di normalità fisiologici. L’osteopatia si basa sul presupposto che il Sistema Nervoso Vegetativo svolga costantemente una autonoma azione di controllo dell’omeostasi corporea a tutti i livelli e che tale attività sia manifesta somaticamente. La manipolazione osteopatica(OMT) è dunque rivolta all’evocazione di migliori condizioni di efficacia del SNV del soggetto.
Uno strumento molto valido per eserguire le diverse tecniche osteopatiche è MANUTHERA, con il quale gli operatori dell’acqualife eseguono manovre di mobilizzazione osteoarticolare sulle molteplici disfunsioni che presentano i pazienti dell’acqualife.
La Graston Technique® prevede la mobilizzazione assistita dei tessuti molli attraverso l’utilizzo di strumenti che consentono ai professionisti di rilevare e trattare in modo efficace il tessuto cicatriziale e le restrizioni che ne impediscono la normale funzione La tecnica: •Separa e rompe la formazione di aderenze cicatriziali (cross-links), allunga le fibre del tessuto connettivo e muscolare. •Aumenta la temperatura della pelle Facilita le variazioni riflesse nelle condizioni croniche di impedimento muscolare. •Altera l’attività riflessa spinale (segmento facilitato) Aumenta la velocità e la quantità di flusso di sangue da e verso l’area. •Aumenta l’attività cellulare nella regione, compresi fibroblasti e mastociti. Aumenta la risposta dell’istamina conseguente all’attività dei mastociti. Il tessuto cicatriziale limita i movimenti e in molti casi provoca del dolore che, a sua volta, impedisce al paziente di muoversi come prima dell’infortunio. Analizzato al microscopio, il tessuto normale può raggrupparsi in modi diversi: formazioni fibrose dense e allungate che vanno nella stessa direzione, come tendini e legamenti, oppure strutture fibrose dense ed irregolari che vanno in direzioni diverse. In entrambi i casi, quando il tessuto è danneggiato, per guarire potrà formare delle cicatrici che possono limitare il movimento e, spesso, causare dolore. Gli strumenti Graston Technique® è sono impiegati per accrescere l’abilità del professionista nell’identificare, nelle aree colpite, aderenze, tessuto cicatriziale o restrizioni. Gli strumenti in acciaio inox, grazie al passaggio sulle zone interessate, determinano la presenza di tessuto fibroso. Una volta che la zona è stata localizzata gli strumenti vengono utilizzati per trattare il tessuto cicatriziale, disgregandolo, e facendo sì che esso venga assorbito dal corpo. Il paziente può avvertire una leggera sensazione di fastidio durante la procedura, in seguito alla quale potrebbero anche in qualche caso comparire dei lividi. Questa è una normale conseguenza deil protocollo della Graston Technique® rimane lo stesso per i vari tipi di infortuni. Il procedimento include un breve esercizio di riscaldamento, il trattamento Graston Technique®, seguito da stretching, allungamenti ed impacchi di ghiaccio. Il concetto del massaggio delle fibre, massaggio trasverso (cross fiber massage), non è nuovo. La Graston Technique® è si fonda sui concetti del lavoro svolto dal dott. James Cyriax, noto chirurgo ortopedico inglese. Tuttavia, l’uso di strumenti GT ed il metodo applicato ne accentuano il risultato. La Graston Technique® è diventata un metodo standard utilizzato in università, varie strutture ospedaliere che offrono trattamenti in day- hospital (per esempio la Indiana University e University of Michigan). La tecnica è usata anche nel settore industriale, nell’NBA e NHL e dai più importanti allenatori di baseball della Major League. La percentuale storica di risultati positivi ottenuti con l’utilizzo della Graston Technique® è è del 75-90% dei pazienti trattati. La Graston Technique® è si è dimostrata efficace sia nel trattamento di casi cronici e acuti, sia con pazienti trattati prima e dopo interventi chirurgici. Sono qualificati ed autorizzati ad usare la Graston Technique® è con i relativi strumenti solo i professionisti che abbiano partecipato al corso ufficiale Graston Technique® .
Il linfodrenaggio metodo Vodder è un massaggio che stimola l’attività del sistema linfatico esercitando un’azione di drenaggi estremamente efficace. Contrasta il contrasto dei liquidi che è la causa della cellulite. Con un ritmo lento ed una manualità delicata permette, inoltre, un buon rilassamento. .
La massoterapia è ad oggi uno dei più diffusi trattamenti fisioterapici, praticato sulla superficie corporea del soggetto – che rimane solitamente passivo – allo scopo di migliorarne la circolazione sanguigna ed il trofismo dei tessuti, di favorire l’eliminazione delle scorie metaboliche e dei depositi di grasso corporeo, di restituire mobilità agli arti compromessa da lesioni muscolari. Il massaggio, praticato sui tessuti molli (pelle, sottocutaneo, legamenti, tendini e muscoli)cerca di restituire, tramite un’azione rilassante o tonificante a seconda delle situazioni terapeutiche, la normale mobilità e lunghezza delle strutture lese, compromessa non solo da affezioni traumatiche (quali ad esempio a contratture), ma anche da affezioni reumatiche, circolatorie o nervose. La pratica massoterapica può essere effettuata con manovre esclusivamente manuali o mediante specifici attrezzi o apparecchi, secondo tre principali tipologie: la seduta massoterapica sportiva, curativa o rilassante).
Il legamento crociato anteriore (dal latino ligamenta cruciata genus , è anche detto in ambito medico LCA o, nella cultura medica anglosassone, ACL) è uno dei quattro più importanti legamenti che costituiscono l’articolazione del ginocchio. È una struttura fibrosa, di forma allungata, collocata al centro del ginocchio, tesa fra tibia e femore. La sua funzione è quella di stabilizzare l’articolazione, in collaborazione con il legamento crociato posteriore, con il quale va a formare il pivot centrale dell’articolazione. In particolare, la sua funzione primaria è quella di impedire lo spostamento in avanti della tibia rispetto al femore. Il nome è indicativo del caratteristico incrocio di questi con il legamento crociato posteriore all’altezza delle loro intersezioni sulla tibia. A causa delle sempre maggiore importanza rivestita dall’attività sportiva, lesioni a carico del legamento crociato anteriore sono sempre più frequenti. Nei soli Stati Uniti, si contano dai 75.000 ai 100.000 casi di lesioni all’anno, anche se alcune fonti giungono a stimare i casi in 150.000 all’anno.